A cura della Fondazione Milano Policroma
Testo di Riccardo Tammaro
In questo articolo percorreremo la storia del palazzo all'angolo
tra corso Buenos Aires e piazza Oberdan, che ospitava un locale dal nome
"Puntigam".
Esamineremo sia l'origine del palazzo che l'origine del nome, che viene
da lontano.
Iniziamo dal palazzo: esso si trova nell'area in cui sorgeva il lazzaretto
di manzoniana memoria. Facciamo quindi un passo indietro nel tempo e
riportiamoci alla fine del diciannovesimo secolo, quando ormai da tempo il
lazzaretto non veniva più utilizzato per questa funzione.
In esso vivevano i più diversi affittuari dell'Ospedale Maggiore, i cui
mestieri ci ricordano in alcuni casi quelli di un'epoca ormai scomparsa:
accanto a ferrovieri, ortolani, artigiani e venditori ambulanti troviamo
infatti lavandai, maniscalchi, fabbricanti di ghiaccio.
Nel 1881 il Lazzaretto venne messo all'asta, a causa del suo degrado
seguito alla mancata manutenzione: non solo la roggia verso i bastioni
assomigliava ad una fogna a cielo aperto, ma anche il lato est aveva tende
ormai lacere, esposte sullo stradone di Loreto, dove la carrozza di Sua
Maestà il Re Umberto sfrecciava in direzione di Monza, per cui motivi di
decoro ne imposero l'abbattimento.
Un milione e ottocentomila lire fu il prezzo pagato per l'acquisto
dell'area da parte della Banca di Credito Italiano, prezzo che includeva il
diritto di levar di torno le architetture, le memorie borromaiche e manzoniane
(e gli abitanti). Vennero risparmiati, e sono tuttora visibili, la chiesetta
di San Carlino, già cappella centrale del Lazzaretto, e un tratto della cinta
sul lato del Foppone di San Gregorio.
Fu così che vennero costruiti molti palazzi, parecchi dei quali tuttora
presenti in quell'area, ed in particolare quello di cui ci vogliamo occupare,
e cioè del palazzo Luraschi, sito in corso Loreto 1 (oggi corso Buenos Aires
1). Il palazzo prese il nome dall'ingegner Ferdinando Luraschi, nato nel 1839 e morto nel
1900, che, unitamente al capomastro Angelo Galimberti, l'aveva realizzato
tra il 1881 ed il 1887, anno dell'inaugurazione.
Palazzo Luraschi, di ben otto piani, fu una delle prime costruzioni in
cemento armato fatte in Italia. Con l'occasione venne anche trascurata la
saggia disposizione urbanistica detta "servitù del Resegone" che vietava di
tirar su case più alte dei bastioni, onde restasse libera la vista delle
Prealpi col tipico monte a denti di sega.
Forse per valorizzare ulteriormente il palazzo, nel suo cortile, alto e
stretto, venne però realizzato un frontone particolarissimo. Ivi, infatti,
tuttora si possono vedere, all'altezza del primo piano, allineati sul
cornicione, una serie di busti raffiguranti i personaggi dei "Promessi Sposi"
di Alessandro Manzoni, quasi un omaggio all'antico lazzaretto.
Il cortile ospitava, fino agli anni Trenta del ventesimo secolo, un
lussuoso locale detto "Puntigam", che fu uno storico caffè concerto, ma anche
un elegante ristorante-birreria con i tavoli all'aperto.
Nel locale si trovavano un salone neogotico, salottini appartati, eleganti
specchiere e, novità stupefacente, la luce elettrica, che il Comune aveva
fatto arrivare lì per la prima volta grazie a un contratto sperimentale
stipulato con la Società Edison.
Veniamo ora all'origine di questo nome. Innanzi tutto, va detto che
Puntigam è un distretto della cittadina di Graz, in Austria.
Ed in questo distretto, sito nella parte sud-occidentale della città, si
trovava la birreria omonima, una delle più antiche tra le grandi fabbriche di
birra della zona, risalente come alcune altre al quindicesimo secolo.
A partire approssimativamente dal 1800, essa si sviluppò in maniera
industriale, e alla fine del diciannovesimo secolo contava 400 collaboratori
e produceva annualmente 380.000 ettolitri di birra. All'epoca (si noti,
quella della costruzione del palazzo Luraschi) questa birra era molto
apprezzata nel regno austro-ungarico e in Italia.
In seguito l'azienda andò soggetta a fusioni e ristrutturazioni, per
convergere infine in quello che oggi è il maggior produttore austriaco di
birra.
Ciononostante, il marchio "Puntigamer" è rimasto fino ai nostri giorni
e dal 1985 nella fabbrica di birra di Graz viene prodotto annualmente un
milione di ettolitri di birra.